Le casette dell'acqua
Più fresca della normale acqua di Roma (9 gradi contro 11-12), naturale oppure frizzante, gratuita. La erogano le Case dell’Acqua, nuovo e rivoluzionario tipo di fontanelle, pensato da Paolo Masini Assessore ai Lavori Pubblici, con cui la città di Roma tiene fede alla sua millenaria tradizione di “città delle acque”, aggiornandola ai bisogni e agli stili di vita del terzo millennio.
La fontana tecnologica riceve l’acqua degli acquedotti romani, già ottima di pe sé, la microfiltra e la igienizza con un sistema a raggi ultravioletti, la refrigera e la offre “alla spina” agli assetati; in due varianti (naturale e frizzante) e in due dosi (bicchiere e litro).
Il tecno–nasone, però, non si limita a fare il suo mestiere di fontanella: ha porte Usb per ricaricare telefonino e tablet e uno schermo hd sul quale vedere il meteo, leggere notizie sul Campidoglio e sul quartiere, informarsi su lavori e novità Acea. Lo scopo è quello di fornire un’acqua pura dal punto di vista microbiologico, depurata da eventuali sostanze inquinanti, ma con un ridotto consumo di plastica e con un risparmio per le famiglie, abituate ad acquistare acqua in bottiglia. Il piano prevedeva in tre anni l’installazione di oltre 100 Case dell’Acqua per fornire una quantità d’acqua pari a 60 mila metri cubi all’anno, con un risparmio di 1.800 tonnellate di plastica e di 5 mila tonnellate di CO2, necessarie per la produzione, il trasporto e lo smaltimento delle bottiglie. Si è iniziato nelle periferie e nei Mercati.